07/01/2025

Attenzione puntata sull'inflazione nell'area Euro e ISM americano

Torna l’attività normale dopo le festività e Wall Street ieri ha guadagnato lo 0,59% finendo a 5976 punti dopo un’apertura ancora più positiva (grafico in basso): tra i principali titoli i Value sono stati i più deboli con JPMorgan che ha perso un punto percentuale Chevron lo 0,39% mentre hanno brillato i soliti tecnologici: Facebook il migliore a +4,23% seguito da NVIDIA a +3,43% e Google a +2,65%. 

I mercati asiatici hanno visto gli indici domestici cinesi in recupero dopo che un articolo apparso sul Washington Post ha sostenuto che la nuova Amministrazione Trump applicherà dazi solo su alcuni settori ritenuti strategici; Tokyo ha chiuso oggi a +2,14% e Seul a +0,14% mentre Hong Kong perde l’1,22%. 

Gli indici europei aprono oggi in leggero ribasso mentre i futures sugli indici americani sono invariati. 

I mercati obbligazionari rimangono deboli con il rendimento del BTP decennale a 3,57%  e quello del Bund in rialzo al 2,45% dal 2,36% di ieri dopo il dato sull’inflazione di dicembre più alto del previsto al 2,9%.  Questa mattina è però uscito quello sull’inflazione in Francia inferiore alle attese a 1,8%. Il rendimento del decennale americano apre a 4,62%. 

Positive le commodities con il petrolio WTI in rialzo a 73,34 dollari al barile, l’oro a 2656 dollari l’oncia e l’argento a 30,80.  Sul mercato dei cambi l’Euro recupera terreno sulle prospettive di dazi meno punitivi per le esportazioni europee e tratta a 1,0410, mentre il dollaro/yen apre a 157,50. 

Dal fronte macro oggi si attende il dato dell’inflazione di dicembre nell’area Euro, prevista a 2,40% dal 2,20% di novembre con la variazione dell’indice Core ferma al 2,7%, mentre nel pomeriggio avremo l’indice ISM dei responsabili degli acquisti del settore dei servizi dagli Stati Uniti. 

 

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