L’attenzione dei mercati è oggi puntata sul dato dell’inflazione di novembre nell’area Euro e sul deflatore dei prezzi al consumo (PCE) statunitensi per il mese di ottobre. Le previsioni per il primo dato sono per un aumento del 2,7% nei 12 mesi contro il 2,9% di ottobre, mentre nella versione Core la variazione dovrebbe diminuire da 4,2% a 3,9%. Per quanto riguarda invece l’indice americano è prevista una flessione della variazione Core al 3,5% dal 3,7% di settembre. Ieri i prezzi al consumo in Germania sono aumentati del 3,2% dal 3,8% di ottobre, mentre questa mattina è uscito il dato per la Francia al 3,4% dal 4,0% del mese precedente.
I mercati obbligazionari hanno quindi esteso il rialzo dei giorni scorsi e il rendimento del Treasury decennale questa mattina apre a 4,26%, quello del Bund a 2,40% e quello del BTP decennale al 4,2%. l’Euro è stabile a 1,0950 mentre il dollaro scende contro lo Yen a quota 147. Ieri è stato rivisto al rialzo il dato americano della crescita del PIL del terzo trimestre al 5,2%, ma l’impatto sui rendimenti obbligazionari e sul dollaro èstao minimo.
Ieri a Wall Street gli indici hanno chiuso poco mossi dopo un tentativo di estendere il rally e l’indice SP500 ha chiuso a 4550 punti perdendo lo 0,09% (grafico in basso). Deboli i principali titoli tecnologici con Facebook che ha perso il 2% e Google e Microsoft l’1,01%. Il rialzo invece dell’8% General Motors dopo l’annuncio di un buyback e positivi i titoli bancari con Bank of America il migliore a +2,68%.
In rialzo il petrolio WTI a 78,50 in attesa del verdetto dalla riunione dell’OPEC+ mentre l’oro rimane sostenuto a 2044 dollari l’oncia.
Positivi i mercati aazionari asiatici con tokyo che ha chiuso a +0,43%, Seul a +0,61% e Hiong Kong ora a +0,18%.
