Ieri la banca centrale canadese ha tagliato i tassi di un quarto di punto e oggi dovrebbe essere il turno della BCE: i mercati azionari, gli obbligazionari e le commodities salgono all’unisono e l’indice SP500 ha guadagnato ieri l’1,18% finendo a 5354 punti (grafico orario in basso), nuovo massimo storico.
Ancora più ampio il rialzo del Nasdaq, pari all’1,95%, grazie al +5,16% di NVIDIA che ha chiuso a 1224 dollari con la capitalizzazione che ha superato i tre trilioni di dollari. Facebook ha guadagnato il 3,79%, Microsoft l’1,91% e Amazon l’1,08%. Più cauto il settore bancario con JPMorgan che ha perso lo 0,95% e i petroliferi con Exxon che sale dello 0,4% e Chevron che perde lo 0,74%: il petrolio WTI ieri ha tentato un rimbalzo dopo le perdite dei giorni scorsi e risale questa mattina a 74,50 dollari al barile.
I mercati azionari asiatici hanno seguiti il rialzo di Walll Street con l’eccezione degli indici cinesi domestici che perdono lo 0,40% circa e Hong Kong lo 0,10%: Tokyo guadagna lo 0,74% e Seul l’1,08%.
Rimangono su di un trend positivo i mercati obbligazionari sulle aspettative di un taglio dei tassi in Europa, anche se appare giù nei prezzi e nonostante non sia scontato venga seguito dai tagli da parte della Federal Reserve: il rendimento dei treasury decennale scende oggi al 4,29%, quello del Bund al 2,51% e quello del BTP decennale al 3,82%.
Sul mercato dei cambi l’Euro è invariato a 1,0880 mentre il dollaro sale a 156,00 contro lo Yen. In recupero i metalli preziosi dopo la correzione dei giorni scorsi: l’oro di agosto sale a 2384 dollari l’oncia.
Dal fronte macro oggi non ci sono dati significativi e l’attenzione è tutta puntata sulla conferenza stampa della BCE dove si attende qualche chiarimento sulla traiettoria futura dei tassi, anche se è molto probabile che Christine Lagarde confermerà che dipenderà dai dati macro dei prossimi mesi senza impegnarsi in ulteriori tagli prestabiliti.