Nuovo record per Wall Street nonostante Trump abbia minacciato nuove tariffe sulle importazioni da Cina, Canada e Messico: l’indice SP500 ha chiuso in rialzo dello 0,57% a 6021,63 punti (grafico in basso) mentre il Russell 2000 dei titoli a minore capitalizzazione ha perso lo 0,82% dopo il +5% dei tre giorni precedenti.
Positivi i titoli tecnologici con Amazon il migliore a +3,18% seguito da Microsoft a +2,20%, Facebook a +1,49% e Apple a +0,94%.
I mercati asiatici chiudono invece contrastati: Tokyo perde lo 0,78% e Seul lo 0,68% mentre Hong Kong guadagna il 2,30% e anche gli indici cinesi domestici chiudono in rialzo. Deboli gli indici europei con il CAC francese il peggiore a -1%.
In recupero i mercati obbligazionari con il rendimento del Treasury decennale al 4,27%, quello del BTP al 3,45% e quello del Bund al 2,16%.
In rialzo le commodities con il petrolio WTI a 69,00 dollari al barile, l’oro a 2672 dollari l’oncia e l’argento a 31,10 dollari per la scadenza di marzo. Sul mercato dei cambi il dollaro è più debole contro l’Euro a 1,0530 e contro lo Yen a 151,60.
Dal fronte macro oggi sono attesi molti dati dagli USA, iniziando con le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione che vengono anticipate a oggi per la festività del Thanksgiving di domani. Seguono la revisione della stima del PIL del terzo trimestre, il report dei redditi e dei consumi di ottobre che include l’indice dei prezzi PCE, e quindi l’indice Chicago PMI.