Wall Street ha chiuso ieri in leggero ribasso se guardiamo all’indice SP500 che ha perso lo 0,16% finendo a 5723 punti (grafico in basso) mentre il Nasdaq ha chiuso a +0,06% e il Russell 2000 delle small caps a -1,25%. I mercati europei ha chiuso in ribasso dello 0,5% circa. L’SP500 è ormai bloccato da una settimana in una trading range molto ridotta e non è chiaro dove voglia andare.
I principali titoli tecnologici hanno chiuso contrastati: Amazon ha perso lo 0,74%, Google lo 0,49% e Apple lo 0,44%, ma NVIDIA ha guadagnato il 2,18% e Tesla l’1,08%. In ribasso i titoli petroliferi con Exxon Mobil a –1,95% e Chevron a –2,36% e anche i bancari hanno perso terreno con JPMorgan a –0,66%: questo spiega il –0,70% dell’indice Dow Jones.
Gli indici azionari asiatici hanno invece chiuso con ampi rialzi sulle aspettative di nuove misure di stimolo da parte del governo cinese con Hong Kong in rialzo del 4,10%, Tokyo del 2,41% e Seul del 2,88%. Gli indici europei aprono in rialzo di un punto e mezzo e i futures americani guadagnano lo 0,75% assicurando un nuovo massimo per Wall Street in apertura di giornata.
I mercati obbligazionari europei aprono questa mattina poco mossi con il rendimento del Bund a 2,17% e quello del BTP a 3,49%, mentre i Treasurys americani rimangono sui minimi delle ultime settimane con il rendimento del decennale a 3,78%.
Ancora in rialzo i metalli preziosi: l’oro di dicembre tratta questa mattina a 2683 dollari l’oncia, mentre l’argento sale a 32,30 dollari. In ampio ribasso invece il petrolio WTI dopo che un articolo del Financial Times sostiene che l’Arabia Saudita aumenterà la produzione: il greggio è sceso dai 70 dollari al barile di ieri sera a 68 .
Sul mercato dei cambi l’Euro perde terreno scendendo a quota a 1,1150 mentre il dollaro/Yen sale a quota 145,10.
Dal fronte macro oggi si attende il dato americano degli ordini di beni di consumo durevole, quello settimanale dei sussidi di disoccupazione e la stima finale della crescita del Pil del secondo trimestre. In serata avremo anche un intervento di Jerome Powell.