Senza dubbio il quarto trimestre del 2024 è stato mediocre per le obbligazioni, a parte la Cina. Sebbene alcuni titoli di giornale trasudino sconforto, noi sosteniamo che la storia sia molto diversa: dal picco dei tassi globali alla fine del 2022, le obbligazioni hanno generalmente registrato forti rendimenti complessivi, il che dovrebbe continuare nel 2025.
Non intendiamo sminuire le divergenze potenzialmente in crescita tra i vari Paesi e le asset class. È chiaro che alcuni Paesi, settori ed emittenti sono in ritardo, mentre altri si muovono in testa al gruppo o ampliano il loro vantaggio. Questa dispersione dovrebbe continuare a offrire opportunità per aggiungere valore attraverso la gestione attiva.
Nel complesso, però, la storia del reddito fisso dalla fine del 2022 vede obbligazioni che registrano rendimenti rispettabili grazie a fattori che in gran parte rimangono in vigore:
- I fondamentali economici in fase di moderazione che probabilmente consentiranno alla maggior parte delle banche centrali di abbassare ulteriormente i tassi;
- e, dato che gli investitori cercano di anticipare i tagli dei tassi delle banche centrali, la loro domanda di rendimento e di assicurare un flusso di reddito a lungo termine probabilmente impedirà ai rendimenti di spostarsi in una nuova fascia più alta.
Ancora agli esordi dello spostamento verso le obbligazioni
Sebbene sia difficile individuare il posizionamento degli investitori, vi sono almeno alcuni segnali che indicano che i saldi di liquidità rimangono elevati e/o in aumento. Come indicazione chiave, i saldi dei fondi monetari sono estremamente elevati rispetto al livello del PIL e in termini assoluti. Questa liquidità potrebbe rappresentare una domanda latente che potrebbe spostarsi verso le obbligazioni se e quando le banche centrali continueranno a tagliare i tassi.
Una finestra più ampia per spread ristretti
Sebbene gli spread creditizi storicamente ristretti di oggi e l'esperienza degli ultimi 20 anni indichino cautela nell'esposizione al credito, questo potrebbe non essere l'approccio giusto nel contesto attuale. Considerate le prospettive di una continua crescita economica moderata, i fondamentali del credito generalmente favorevoli e la forte domanda di reddito fisso, riteniamo più probabile un periodo prolungato di spread ristretti. Ciò potrebbe manifestarsi come una versione leggermente più volatile dei periodi 1992-1997 o 2004-2007, nel qual caso i prodotti di credito potrebbero continuare a fornire extra-rendimenti positivi.
E i rischi?
È vero che i rischi geopolitici e le dinamiche politiche, in particolare le frizioni commerciali, potrebbero portare a una periodica volatilità nel corso del 2025. Tuttavia, dalla fine del 2022, il bull market ha superato una serie di minacce economiche, politiche e geopolitiche. In futuro, manterremo una mentalità aperta e ci aspetteremo ancora lo stesso: volatilità da un trimestre all'altro nel contesto di un bull market che (letteralmente) continua.
Conclusioni: La correzione del quarto trimestre 2024 offre una solida base per la ripresa del bull market.
A nostro avviso, la stasi delle performance del mercato obbligazionario nel quarto trimestre ha posto le basi per un solido 2025. Senza dubbio i rischi sono numerosi. Nel complesso, però, la distribuzione degli esiti sembra orientata verso rendimenti a lungo termine stabili o più bassi e spread limitati, il che fa ben sperare per i rendimenti del reddito fisso. Nel frattempo, i fondamentali divergenti tra Paesi, settori ed emittenti dovrebbero continuare a creare opportunità per aggiungere valore attraverso una gestione attiva.
In sostanza, la correzione del quarto trimestre ha posto le basi per la ripresa del bull market nel 2025, soggetta a volatilità di breve termine a causa della variabilità del contesto geopolitico, economico e politico.