Anche ieri è proseguito il rialzo dei mercati azionari europei con il Dax che ha guadagnato lo 0,35%, mentre Wall Street ha visto chiudere positivamente il Nasdaq e il Dow Jones perdere l'1,14%: sono stati infatti i titoli Value a perdere terreno e in bancari in particolare. Goldman Sachs ha perso il 6,44% dopo la trimestrale, seguita da Bank of America a -2,02% e JPMorgan a -1,55%. Morgan Stanley però ha guadagnato il 5% dopo la trimestrale.
L'SP500 ha perso lo 0,20% (grafico in basso).
Tra i principali titoli tecnologici Amazon è stato il peggiore a -2,11% e Tesla il migliore a +7,43%.
Positivi i titoli energetici grazie al rialzo del petrolio sopra agli 81 dollari al barile: Chevron ha guadagnato l'1,65% mentre Exxon Mobil ha perso lo 0,19%.
Il mercato obbligazionario ha visto il rendimento del Treasury decennale salire leggermente a 3,55% mentre il Bund ha guadagnato oltre un punto finendo a 139,15 punti.
Il dollaro ha recuperato leggermente terreno con l'Euro nuovamente sotto quota 1,080 mentre lo Yen è finito a 128,10: in Asia però la valuta giapponese è scesa a 130,30 dopo che la Bank of Japan ha confermato la politica monetaria ultraespansiva: la Borse di Tokyo ha reagito guadagnando il 2,5%, mentre le altre Borse asiatiche hanno chiuso o in ribasso come Seul o in rialzo dello 0,2% come Hong Kong. La decisone della banca centrale giapponese ha avuto anche un impatto positivo sui mercati obbligazionari che superano i massimi di ieri.
Dal fronte macro si segnala il risultato del survey della congiuntura tedesca della ZEW per il mese di gennaio molto migliore del previsto mentre oggi è atteso il dato finale dell'inflazione nell'area Euro di gennaio e dagli Stati Uniti i prezzi alla produzione e le vendite al dettaglio di dicembre.
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