15/02/2018

Prosegue il rialzo dei rendimenti USA

La giornata di ieri è stata molto movimentata per i mercati finanziari dopo l’uscita dei dati americani alle 14:30 ora italiana: la reazione immediata è stata la discesa dell’SP future di un punto percentuale e dell’euro sotto quota 1,23, ma nel giro di un’ora la situazione è completamente cambiata, con l’indice SP500  che ha chiuso a 2698,63 con un guadagno dell’1,34% e l’euro che tratta questa mattina sopra quota 1,2500.

Superiori i guadagni del Nasdaq in quanto il rialzo è stato trainato dai soliti titoli tecnologici: Facebook a +3,7%, Microsoft +1,55% ed Apple +2,54%.

Il rally di Wall Street ha spinto al rialzo anche i mercati asiatici, con Tokyo che guadagna l’1,44% e Shanghai l’1,97%.  Positiva anche l’apertura dei mercati europei anche se più cauti a causa del rafforzamento dell’euro.

I dati di ieri sono stati più robusti dal lato dell’inflazione, non tanto in termini assoluti visto che il tasso tendenziale di crescita dei prezzi è sceso al 2,07% il tasso “core” è salito leggermente all1,82%, ma sono stati superiori alle attese degli analisti e da qui la reazione immediata dei mercati. Gli investitoti ci hanno poi evidentemente ripensato e valutato il fatto che l’inflazione “core” è intorno all1,8% da anni e che pertanto la situazione non è poi cambiata con i dati di ieri.

Si è letto ieri dopo i dati di un pericolo di stagflazione perché le vendite al dettaglio di gennaio sono scese dello 0,3%, ma è interamente dovuto alle vendite di auto e sullo stesso mese del 2017 l’incremento è stato del 5,6%.

Ne segue che la reazione dei mercati nel pomeriggio di ieri non ha niente a che fare con i dati macro, e visto che sono saliti i soliti titoli tecnologici il rally di  Wall Street si può spiegare con il fatto che gli  investitori  continuano a vedere le correzioni di Amazon e Facebook come un’occasione per comprare a prezzi più bassi.

L’impatto dei dati di ieri è stato sentito soprattutto sul mercato obbligazionario, con il rendimento del titolo a due anni che ha toccato il 2,2%, livello che non si vedeva da molti anni  (grafico in basso), ma anche il rendimento del decennale è in salita al 2,93% e sembra probabile il test del massimo degli ultimi anni a 3,04%.

Il fatto che Wall Street ricominci a salire nonostante il rialzo dei rendimenti obbligazionari è abbastanza sorprendente, ma lo è molto di più il tracollo del dollaro, che si sta avvicinando ai minimi dell’anno: lo spread di rendimento contro l’euro ha toccato questa mattina un nuovo record a 2,70% punti, ma gli investitori continuano egualmente a vendere dollari, ma come abbiamo visto sui mercati azionari i trend possono cambiare di colpo senza preavviso.

La giornata odierna sarà dominata dagli assestamenti dopo i movimenti esagerati di ieri: dal fronte macro abbiamo nel pomeriggio le richieste di sussidi di disoccupazione settimanali e la produzione industriale negli Stati Uniti, mentre in mattinata avremo il dato della bilancia commerciale dell’area euro di dicembre.

 

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