14/01/2019

Frena il commercio cinese indebolendo i mercati azionari

Wall Street ha chiuso la giornata di venerdì invariata finendo a 2596,26 punti (grafico a destra), non riuscendo ancora a toccare il possibile target dell’attuale fase di recupero a quota 2600, ma il tono dei mercati azionari è notevolmente peggiorato all’apertura dei mercati asiatici con l’uscita dei dati del commercio estero cinese per il mese di dicembre: le esportazioni sono diminuite del 4,4% contro un valore atteso di +2,0%, mentre le importazioni sono diminuite del 7,6%.

Evidentemente le sanzioni americani stanno avendo un impatto sul commercio cinese e gli investitori tornano quindi a focalizzarsi sul tema del rallentamento dell’economia cinese e della congiuntura globale: con  il mercato giapponese chiuso per festività quelli cinesi perdono circa un punto percentuale, con Shanghai che però non sta mostrando un trend direzionale da vari giorni (grafico in basso).

Altri fattori spiegano la maggiore avversione al rischio degli investitori in apertura di settimana, dal mancato accordo sulla riapertura delle attività federali negli Stati Uniti al voto sulla Brexit di questa settimana.  Oggi inizia poi la stagione delle trimestrali americane con quella di Citigroup, che sarà seguirà in settimana da quella degli altri giganti bancari americani.  Il future sull’SP500 segnala un’apertura a -0,8%, mentre le perdite dei mercati europei sono più ridotte, intorno al mezzo punto percentuale.

Il petrolio segue gli indici azionari perdendo un dollaro dalla chiusura di venerdì, ma deve digerire un rialzo di 10 dollari in pochi giorni e una correzione era da prevedere prima di un nuovo movimento rialzista che per il WTI ha un obiettivo a 56 dollari al barile.

Poco mosso invece il dollaro, che guadagna contro le commodity currencies e soprattutto contro l’australiano, più sensibile ai dati cinesi, mentre stranamente perde terreno  contro l’euro, che sale rispetto alla chiusura di venerdì trattando sopra quota 1,1480 nonostante i dati macro europei deboli e il voto inglese in arrivo.

La maggiore avversione al rischio sostiene invece il mercato dei Treasurys e il rendimento del decennale questa mattina ridiscende al 2,66%, mentre quello del Bund è allo 0,22%.

La giornata odierna è povera di dati macro e avremo solo il dato della produzione industriale dell’area euro alle 11:00, e le previsioni sono per un ribasso del 2,1%.

 

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