17/05/2019

Chiusura di settimana più cauta per i mercati azionari

Wall Street ha chiuso ieri con un rialzo intorno al punto percentuale reagendo positivamente alla trimestrale di Cisco, che chiude a +6,66% e Wallmart: l’indice SP500 sale dello 0,89% a 2876,32 punti (grafico a destra) correggendo di una decina di punti in chiusura di giornata.  Apple perde lo 0,44% a 190 dollari, ma Amazon guadagna l’1,95% a 1907 dollari e Microsoft il 2,31% a 128,93 dollari, appena un dollaro sotto ai massimi storici.

Il mercato ha reagito positivamente all’aumento mensile del 5,7% dei nuovi cantieri abitativi, anche se è stato ben più importante la flessione delle vendite al dettaglio di aprile annunciato il giorno prima.  La Fed di Atlanta ha abbassato le previsioni di crescita del PIL americano del secondo trimestre all’1,2%.

I mercati asiatici hanno invece chiuso la settimana contrastati: Tokyo guadagna circa un punto percentuale come il mercato indiano, ma Shanghai ha perso il 2,48% e Hong Kong sta chiudendo a -1,17, reagendo sia alla decisione di Washington di mettere Huawei sulla lista nera delle società che non possono esportare merci degli Stati Uniti, sia alle dichiarazioni del Ministero del Commercio cinese sul fatto che non sono previsti ulteriori colloqui con la controparte americana, di fatto contraddicendo quanto affermato ieri dal Segretario al Tesoro Steve Mnuchin.  A questo si aggiungono gli articoli bellicosi sulla stampa ufficiale cinese che puntano a un’escalation della guerra commerciale.

Aprono in ribasso di mezzo punto i mercati europei seguendo il futures sugli indici americani che segnalano un’apertura a-0,3%.

Il mercato azionario americano non sembra farsi influenzare più di tanto dal fallimento dei negoziati e dal rallentamento sia del commercio internazionale, sia di quello della domanda interna dei consumatori. Solo il mercato obbligazionario sembra adeguarsi a questo scenario e il rendimento del Treasury decennale è vicino ai minimi dell’anno a 2,39%  Stabile il rendimento del Bund decennale a -0,1%, mentre scende al 2,69% il rendimento del decennale italiano.

In rafforzamento il dollaro con l’euro che scende a 1,1180 e l’australiano sotto quota 0,690, mentre contro lo yen sale a 109,70.

Rimane sui massimi della settimana il petrolio WTI intorno ai 63 dollari al barile nonostante il dato di mercoledì di un aumento delle scorte americane ai massimi degli ultimi due anni: sono gli operatori non commerciali a sostenere il mercato, che continua ad essere correlato all’andamento di  Wall Street.

La giornata odierna è povera di dati macro: in mattinata abbiamo la revisione della prima stima dell’inflazione dell’area euro di aprile, e nel pomeriggio l’indice della fiducia dei consumatori calcolato dall’Università del Michigan.

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