21/09/2022

SP Global, le banche europee dopo le semestrali

Key takeaways

 

  • Ricavi – La maggior parte delle banche ha registrato una crescita dei ricavi da una a due cifre, con la sola eccezione di Credit Suisse. La crescita costante dei prestiti e l'aumento dei tassi d'interesse hanno favorito il margine d'interesse e le banche si aspettano che tale trend prosegua. Le attività di investment banking hanno registrato un quadro più eterogeneo, con le attività di trading che hanno ottenuto risultati particolarmente positivi grazie all'aumento dei flussi di clienti, mentre le attività di consulenza hanno risentito del calo delle commissioni, soprattutto se confrontate con una base molto elevata nel primo semestre del 2021.
  • Costi operativi – I costi operativi sono leggermente aumentati per la maggior parte delle banche, ma in misura minore rispetto ai ricavi, escludendo costi eccezionali per controversie e ristrutturazioni, il che significa che i ricavi operativi sono positivi e in aumento nella maggior parte dei casi. Le banche stanno perseguendo programmi di contenimento dei costi, compensando per il momento le pressioni inflazionistiche sui salari e su altre spese non legate agli interessi. Anche in questo caso, Credit Suisse rappresenta un’eccezione nel gruppo di banche analizzate.
  • Costi del credito e asset quality – Le banche non hanno registrato un aumento significativo delle insolvenze. I prestiti Stage 3 rimangono ai minimi storici sul totale dei prestiti, soprattutto dopo l’operazione di clean-up di Unicredit. In prospettiva, le banche si mantengono caute sull’outlook macroeconomico (aumento dell’inflazione, rallentamento della crescita) e quindi continuano ad accumulare o mantenere buffer di accantonamento a fronte dei crediti in bonis, anche se con minore assiduità nel secondo trimestre rispetto al primo. Un ulteriore peggioramento dell’outlook potrebbe portare a nuove decisioni di accantonamento nel corso dell’anno.
  • Capitalizzazione – I coefficienti regolamentari basati sul rischio sono perlopiù sottoposti a una moderata pressione, poiché i volumi dei Risk Weighted Assets (RWA) sono aumentati a causa di diversi fattori – tra cui la forte crescita dei prestiti e le modifiche normative. Inoltre, i coefficienti di leva finanziaria delle banche dell’Eurozona sono leggermente diminuiti a causa della fine degli sgravi normativi concessi durante la pandemia. Molte banche hanno anche ripreso le distribuzioni di dividendi agli azionisti. Nel complesso, la capitalizzazione è tornata ai livelli pre-Covid e resta solida.

 

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