03/11/2020

Asset Allocation Novembre 2020

ASSET ALLOCATION

La correzione dei mercati azionali e il miglioramento dei dati di bilancio giustifica un aumento dell’esposizione su questi mercati, anche se si tratta di una scommessa sul miglioramento della situazione sanitaria che non è certamente in arrivo nelle prossime settimane.

Riteniamo però sia meglio essere molto selettivi nell’aumento del peso delle azioni in portafoglio, puntando sul settore bancario, quello tecnologico e sui mercati asiatici.

MERCATI OBBLIGAZIONARI       

Nel corso del mese di ottobre si è assistito a un movimento divergente tra i mercati obbligazionari europei e quello dei Treasurys: il rendimento del Treasury decennale è salito a 0,87% (grafico a destra), mentre quello del Bund è sceso a -0,62% (grafico in basso).

La divergenza può essere spiegata dai dati macro in rallentamento nell’area euro e quelli più robusti negli Stati Uniti, ma anche nei trend divergenti dei tassi di inflazione: l’inflazione nell’area euro è scesa a -0,3% in ottobre, mentre quella negli USA è all’1,4%.

La situazione sanitaria in Europa e negli USA è abbastanza simile, ma le limitazioni alle attività sembrano saranno maggiori nel Vecchio Continente, e la crescita nel trimestre corrente e nel prossimo sarà probabilmente più robusta negli Stati Uniti.  Questo non implica un rafforzamento del dollaro, che al contrario rischia ulteriori ribassi a causa del deficit delle partite correnti e di quello di bilancio.

Lo scenario sta peggiorando per i mercati obbligazionari, essendo probabile che negli Stati Uniti la spesa pubblica continuerà a salire notevolmente e che nei prossimi mesi migliori la situazione sanitaria grazie soprattutto all’industria farmaceutica, che prima o poi produrrà sia vaccini che farmaci per curare il coronavirus.

E molto improbabile che le banche centrali cambino direzione alle politiche monetarie estremamente accomodanti e rialzi dei tassi non sono in vista nemmeno per il 2021, ma è probabile un aumento della pendenza delle curve dei rendimenti dei titoli di Stato Investment Grade.

Per quanto riguarda il comparto dei titoli ad alto rendimento sarà preferibile puntare sulle scadenze meno a lungo termine, scommettendo sulla riduzione dei Credit Spread grazie al miglioramento della congiuntura globale.

 

MERCATI AZIONARI

Il mese di ottobre è stato negativo per i mercati azionari con l’indice SP500 che ha perso il 3% circa (grafico a destra) e lo Stoxx50 europeo in ribasso del 4%.

Particolarmente debole il DAX che perde quasi il 10%  (grafico in basso).

Tokyo ha perso un punto percentuale e Hong Kong il 6% circa mentre Shanghai ha chiuso praticamente invariata.

Ha pesato la situazione sanitaria in peggioramento con nuovi provvedimenti restrittivi soprattutto in Europa e l’incertezza sul risultato delle elezioni presidenziali americane, anche se nel medio termine tale risultato è poco importante per i mercati azionari: in ogni caso verranno approvate nuove misure di sostegno all’economia con incrementi significativi dell’indebitamento pubblico, in parte assorbito dalla Federal Reserve.

Se vincerà Biden probabilmente il mercato azionario salirà maggiormente, anche se le politiche democratiche saranno meno favorevoli alle grandi aziende americane: per il mercato lo scenario migliore è che chiunque vinca non abbia la maggioranza al Senato, in modo da non poter fare niente di radicale e lasciar lavorare le aziende medesime.

Le trimestrali sono state generalmente migliori delle attese degli analisti e i primi cinque titoli americani non hanno deluso gli investitori, anche se solo Google è stata premiata dal mercato.

La correzione dei mercati azionari giustifica un aumento dell’esposizione al rischio soprattutto perché è probabile che si avvicini una soluzione al problema dell’epidemia da coronavirus nei prossimi mesi, e i mercati tendono a guardare in avanti.

Anche i mercati europei non sono scesi in maniera drammatica nonostante le decisioni di lockdown parziale prese nei vari paesi.

Riteniamo però che nei prossimi mesi saranno solo alcuni settori e alcuni mercati a salire significativamente, e l’asset allocation diventa quindi molto complicata, non essendo una semplice questione di allocazione tra obbligazioni e azioni.

Riteniamo che nei prossimi mesi tornerà l’attenzione sul settore bancario, particolarmente penalizzato negli ultimi anni, e che sia quindi ragionevole allocare un 10% ai fondi specializzati sul settore finanziario.  E’ poi probabile che il settore tecnologico continui ad essere la guida dei mercati e un 10% allocato a questa area non dovrebbe deludere gli investitori.

Possiamo poi allocare un 10% ai mercati azionari asiatici, che dovrebbero trarre vantaggio da una congiuntura in miglioramento e da una situazione sanitaria meno grave che in Europa e negli USA.

Diventa invece più rischioso l’investimento in obbligazioni a lungo termine, anche se un incremento significativo delle pressioni inflazionistiche è rimandato al 2021.

 

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