Il JPM Diversified Risk diversifica il portafoglio in varie strategie di trading che non dovrebbero avere una correlazione con l'andamento dei mercati azionari, come ad esempio posizioni Long/Short sui mercati azionari, posizioni sui mercati dei cambi, posizioni di arbitraggio legate a fusioni societarie o anche posizioni direzionali come sulle obbligazioni emergenti.
Le posizioni Long/Short sui mercati azionari solitamente rappresentano più della metà del rischio totale sostenuto dal fondo, che a fine novembre veniva calcolato come al 4,0% in termini di deviazione standard annualizzata: questo indice di rischio negli ultimi tre anni è stato pari al 4,2% per il comparto con la copertura del rischio cambio contro l'euro (grafico in basso).
La volatilità del comparto in dollari è stata invece superiore al 10% se misurata in euro.
Si tratta di un buon prodotto con volatilità e rendimenti ridotti, intorno al 3% annuo per la classe A coperta contro l’euro, che però non sono molto correlati alle principali asset class: negli ultimi quattro anni il beta del fondo calcolato sull’indice MSCI World è stato appena superiore a 0,6 con un R-quadro a 0,53 (grafico in lato). Questo non significa però che i risultati non siano affatto correlati ai mercati azionari e infatti il fondo ha perso ampiamente terreno sia nel giugno 2015 che a fine 2015 nelle fasi di ribasso degli indici.
Il costo di gestione dell'1,55% della classe A è basso per un fondo con queste caratteristiche, ma è richiesto un investimento minimo di 35 euro, che non c'è per la classe D, il cui costo di gestione è però pari a 2,2%.
