CARATTERISTICHE
Il Lemanik Asian Opportunities è un fondo che investe sui mercati asiatici mantenendo un costante sovrappeso sul mercato giapponese, al 50% a fine novembre, ma anche oltre il 70% nel corso del 2015. Il benchmark di riferimento è però l'indice MSCI AC Far East dove il Giappone ha un peso del 50% e sono escluse Australia e Nuova Zelanda. Il portafoglio tende ad essere molto diversificato, in oltre 100 titoli, con il limite del 2% su ogni singola posizione. L'esposizione valutaria viene gestita dinamicamente: in altre parole il rischio cambio, in larga parte sull'euro/yen non viene coperto sistematicamente.
Il gestore (Praude A.M. Ltd) tende poi ad evitare i principali titoli del benchmark seguito, focalizzandosi su titoli secondari e small caps. Ad esempio attualmente tra le prime posizioni troviamo un titolo industriale giapponese (Kyokuto Kaihatsu Kogyo) che capitalizza sotto il miliardo di dollari, Mercuria Investments che è una piccola Sgr giapponese e la cinese China Molybdenum.
Il beta del fondo sui 60 mesi è molto basso, pari a 0,7, ma con un livello di correlazione al benchmark tra i più bassi della categoria (grafico a destra).
I RISULTATI
I risultati di questo stile di gestione sono stati stabilmente positivi negli ultimi anni, e soprattutto negli ultimi due, in larga parte grazie alla performance migliore delle small caps rispetto ai principali titoli del mercato giapponese. Nonostante la focalizzazione sui titoli a minore capitalizzazione la volatilità del fondo è stata comunque inferiore alla media della categoria grazie alla parziale copertura del rischio cambio.
CLASSI E COSTI
Del fondo sono disponibili due classi, una retail e una istituzionale. Il costo di gestione della prima è stato intorno al 2,2% nell’ultimo esercizio, ma a questa si aggiunge una commissione di performance del 15%.
L’OPINIONE
Il Lemanik è un fondo adatto all'investitore che vuole una gestione particolarmente attiva sui mercati asiatici, ma con una focalizzazione sul mercato giapponese, e che può portare a risultati anche molto lontani da quelli dell'indice di riferimento. Non è però adatto all’investitore che vuole rendimenti vicini a quelli del benchmark di categoria, sia per la diversa allocazione geografica, sia soprattutto per il maggior peso dei titoli a minore capitalizzazione.