Il Pioneer Multi Strategy E mira a ottenere rendimenti positivi investendo in qualsiasi strumento finanziario con l’unico limite del 100% investito in titoli azionari e il 25% in obbligazioni convertibili. Il portafoglio tende ad essere estremamente diversificato, con oltre 500 titoli a fine 2016 dei quali oltre 100 azionari. L’obiettivo del fondo è limitare il Var al 99% a una perdita massima mensile del 9,5% e l’esposizione sui mercati azionari è di norma compresa tra il 30% e il 40%.
Il portafoglio azionario non segue alcun benchmark e l’esposizione valutaria tende a privilegiare l’euro (10% a fine 2016).
Nonostante l’esposizione prevalente sull’area euro il beta del fondo calcolato sugli cinque anni e sull’indice dei mercati azionari europei è solo dello 0,2%, la metà di quanto farebbe prevedere l’allocazione media azionaria e con un indice di correlazione molto basso (grafico in alto).
I risultati degli ultimi anni sono stati positivi, con rendimenti annui tra il 4% e l’8% accompagnati da una volatilità annualizzata appena sopra al 4%: il rapporto rischio/rendimento si situa tra i migliori dei fondi bilanciati con orientamento obbligazionario, ma il Pioneer Multistrategy è meno correlato ai mercati azionari e dovrebbe fare meglio dei bilanciati nelle fasi ribassiste di questi mercati, come ad esempio è accaduto nel giugno scorso, quando il fondo ha guadagnato il 2,2% mentre l’indice delle borse dell’area Euro perdeva oltre il 6%.
Si tratta quindi di un prodotto che rappresenta una valida alternativa ai fondi bilanciati e da considerare non potendo diversificare il portafoglio in molti fondi.
Le spese correnti dell’1,55% sono inferiori alla media di questa categoria, anche se dobbiamo poi aggiungere le commissioni di performance, che nell’ultimo esercizio sono state pari a 0,19%.