19/01/2017

Attenzione puntata sulla BCE

Wall Street ha chiuso a +0,20%, ma i mercati asiatici hanno chiuso contrastati, con Tokyo che guadagna quasi un punto percentuale grazie al rally del dollaro/yen sino a quota 115, ma con i mercati cinesi che chiudono al ribasso di mezzo punto circa.

Stabile il petrolio sopra ai 51 dollari al barile, poco reattivo al dato sulla riduzione della produzione da parte dell’OPEC, mentre risalgono i rendimenti dei Treasurysa lungo termine.  Quello del decennale apre in Europa a 2,43% e sembra destinato a chiude la settimana positivamente dando un segnale di fine della fase di correzione iniziata a metà dicembre (grafico settimanale in alto a destra).

Il mercato obbligazionario ha reagito negativamente al dato di ieri dell’inflazione di dicembre, che ha visto il tasso tendenziale salire al 2,07%, superando quindi l’obiettivo della Federal Reserve, e alle dichiarazioni Janet Yellen, secondo la quale è da attendersi una lenta risalita dei tassi a breve sino all’obiettivo del 3% per il 2019.

Se nel corso dei prossimi tre anni i tassi saliranno al 3% il 2,43% pagato attualmente dai decennali appare un po’ troppo basso ed è destinato a salire almeno al 3,0%.

Oggi avremo la riunione della BCE, ma gli analisti non si attendono alcuna novità da Mario Draghi, che dovrebbe mantenere invariati gli acquisti mensili di titoli a 60 miliardi di euro.

Nel pomeriggio avremo poi dei dati macro USA di secondaria importanza, i nuovi cantieri di dicembre e le scorte petrolifere settimanali.

Al momento il mercato azionario americano mostra una notevole capacità di tenuta e rimane vicino ai massimi storici nonostante il rialzo dei rendimenti obbligazionari e l’incertezza legata alle politiche della nuova amministrazione.  Le trimestrali non stanno portando particolari sorprese, con Goldman Sachs che ha superato le previsioni  mentre Citigroup ha deluso le aspettative.  Positivi i risultati di Netflix, annunciati ieri, soprattutto grazie alle vendite internazionali.

Ieri è stato il settore della grande distribuzione a perdere terreno a Wall Street, con Target Corp che ha perso oltre il 5% sull’annuncio di vendite deludenti nella stagione natalizie: il titolo ha perso il 15% guadagnato nei giorni seguenti l’elezione di Donald Trump.

Prosegue la fase di consolidamento dei mercati europei dopo la rottura di importanti resistenze, ora supporti: non mostrano la forza necessaria per proseguire al rialzo, ma dall’altro lato non correggono nemmeno.  Appare necessaria la guida del mercato americano, e molto dipenderà dalle trimestrali dei tecnologici.

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