26/04/2024

Dopo il crollo di Facebook rally di Google

Le trimestrali dei principali titoli tecnologici americani stanno accentuando la volatilità degli indici azionari e del Nasdaq in particolare, che ieri ha perso lo 0,84% sul crollo del 10,5% di Facebook, ma che oggi dovrebbe più che recuperare le perdite grazie a Google, che sta guadagnando l’11% dopo ‘annuncio del bilancio. 

La trimestrale di Facebook è stata accolta negativamente dagli investitori per la previsione di un fatturato inferiore alle attese nel secondo trimestre, mentre quella di Google ha superato le previsioni sia in termini di fatturato, salito a 80,54 miliardi di dollari, che di EPS, a 1,89 dollari contro le previsioni di 1,51. Il titolo sale a 174 dollari dopo la chiusura, nuovo massimo storico, portando la capitalizzazione oltre i due trilioni di dollari. La società ha anche annunciato il primo dividendo della sua storia, di 20 centesimi, e un piano di buy-buck di 70 miliardi di dollari. 

Positiva anche la reazione del mercato alla trimestrale di Microsoft: il titolo sale del 4,4% a 416 dollari dopo aver perso ieri il 2,45%. 

L’indice SP500 ha chiuso ieri a 5048 punti perdendo lo 0,46% (grafico in basso), ma ben sopra ai minimi fatti segnare in mattinata e oggi dovrebbe recuperare oltre mezzo punto in apertura. 

Positivi anche i mercati azionari asiatici con Tokyo che ha guadagnato lo 0,84%, Seul l’1,04% e Hong Kong il 2,20% e anche gli indici europei aprono in rialzo dello 0,40%. 

I mercati obbligazionari rimangono deboli con il rendimento del Treasury decennale al 4,69%, quello del Bund a 5,61% e quello del BTP al 3,94% dopo che ieri ha toccato quota 4,0%, mentre sul mercato dei cambi l’Euro si rafforza a quota 1,0730 mentre lo Yen perde ancora terreno a 156,80. 

In rialzo il petrolio WTI a 84,10 mentre il Brent tratta a 89,60 con lo spread tra i due mercati in aumento. 

Dal fronte macro oggi è atteso il report dei redditi e delle spese dei consumatori americani di marzo che include l’indice PCE seguito dalla Federal Reserve, e quindi l’indice della fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan di aprile. 

 

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