27/03/2017

Apertura negativa dei mercati azionari

Il progetto di riforma della sanità della nuova amministrazione è stato ritirato venerdì pomeriggio quando si è capito che mancavano i voti necessari per l’approvazione, ma Wall Street ha chiuso la giornata praticamente invariata e anche gli altri mercato non hanno reagito minimamente.  La reazione è stata rimandata a questa mattina in Asia: il dollaro è in ribasso, con l’euro che ha superato il massimo dell’anno a 1,0830 dando un notevole segnale di inversione e lo ten a quota 110, il rendimento dell Treasury decennale scende a 2,36% e il petrolio perde mezzo punto a 47,5 dollari al barile.

In Asia sono stati venduti soprattutto i titoli legati agli investimenti in costruzioni e infrastrutture, visto che il disastro di venerdì mette in discussione la politica fiscale della nuova amministrazione.  Il mercato che ha perso maggiormente terreno è quello giapponese, a -1,44%, più sensibile ai movimenti del cambio, mentre Shanghai ha perso solo lo 0,1%.

I mercati azionari europei hanno aperto con perdite intorno al punto percentuale e anche i futures sugli indici USA segnalano un’apertura con perdite simili.  Per l’indice SP500 l’obiettivo della correzione in atto rimane intorno a 2240, il 50% di ritracciamento del Trump rally (grafico in basso).

Questa settimana l’attenzione è puntata sulla conferenza di Janet Yellen di martedì e l’inizio della procedura per l’uscita della Gran Bretagna dal mercato comune, mentre dal fronte dei dati macro dobbiamo attendere sino a venerdì per aver l’inflazione dell’area euro di marzo e i dati cinesi sulla produzione manifatturiera di marzo.  Giovedì avremo poi l’ultima revisione del PIL americano del quarto trimestre del 2017, ma non si tratta di un dato in gardo di muove i mercati.

Il tema principale della settimana è la situazione politica americana, in quanto i mercati hanno dato per scontato uno stimolo proveniente dalla politica fiscale mentre la nuova amministrazione si è impantanata alla prima riforma significativa.

 

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