30/03/2017

Salgono sia Wall Street che i Treasurys

Nonostante la chiusura positiva di Wall Street i mercati asiatici chiudono in ribasso dello 0,3%, con il Giappone che perde lo 0,80%.  Nel caso del mercato giapponese le prese di beneficio sono più significative con l’approssimarsi della fine dell’anno fiscale di domani.

Il mercato americano continua a mostrare una notevole forza nonostante anche ieri tre membri della Fed abbiano confermato la necessità di almeno due rialzi dei tassi nel corso dell’anno: evidentemente lo scenario di rialzo dei tassi è ormai completamente scontato dal mercato azionario.

Il dollaro ne ha comunque tratto sostegno spingendo al ribasso soprattutto l’euro, indebolito dalla notizia della Reuters secondo la quale fonti vicino alla BCE indicavano che un’inversione della politica monetaria non è affatto vicina, mentre gli investitori iniziano a tenere che un rialzo dei tassi sia possibile prima dell’interruzione degli acquisti di titoli.  La notizia è certamente stata apprezzata dal mercato obbligazionario dell’area euro e il rendimento del decennale tedesco è sceso allo 0,33% dallo 0,50% della scorsa settimana (grafico in alto a destra).

Wall Street ha reagito positivamente anche al dato sulle vendite di case di febbraio, in aumento del 5,5% sul mese precedente e ben oltre le previsioni.  L’unico mercato che si muove basandosi su uno scenario diverso è quello dei Treasurys: mentre sale l’azionario, vengono confermati i rialzi dei tassi, sale il petrolio sopra i 49 dollari i rendimenti dei decennali sono scesi ieri sotto il 2,40%, vicini alla parte inversione della trading range degli ultimi mesi.  Considerando il notevole rialzo del dato della fiducia dei consumatori di mercoledì è sorprendente la tenuta del mercato obbligazionario.

Oggi l’attenzione è puntata sul dato dell’inflazione tedesca di marzo, attesa in flessione da 2,2% a 1,9%, mentre nel pomeriggio avremo l’ultima revisione del PIL americano del quarto trimestre.

I mercati azionari rimangono su di un trend tecnico favorevole e non mostrano segnali di debolezza.  L’indice S&P500 è tornato sopra quota 2340 e solo scendendo sotto al minimo della scorsa settimana darebbe un segnale di debolezza, mentre in caso contrario il rischio maggiore rimane orientato al rialzo (grafico in basso).

 

© 2001-2022 CFS Rating Tutti i diritti sono riservati

I dati le informazioni e le elaborazioni sono proprietà di CFS Rating, nessuna garanzia viene data in merito alla loro accuratezza, completezza e correttezza.

I dati e le elaborazioni pubblicate nel presente sito non devono essere considerate un'offerta di vendita, di sottoscrizione e/o di scambio, e non devono essere considerate sollecitazione di qualsiasi genere all'acquisto, sottoscrizione o scambio di strumenti finanziari e in genere all'investimento.