21/07/2017

Mercati azionari europei più cauti, euro in forte rialzo

Wall Street ha chiuso praticamente invariata, con l’indice SP500 che però ha chiuso su un nuovo massimo storico a 2471 (grafico in alto a destra), mentre i mercati asiatici hanno perso lo 0,3% e quelli europei stanno aprendo con perdite simili.

La notizia principale della giornata di ieri è stata la conferenza stampa di Mario Draghi dove non è stata annunciata alcuna decisione di riduzione degli acquisti di titoli obbligazionari per l’anno in corso, ma solo che in ottobre verrà discussa tale questione: è bastato questo accenno per far partire al rialzo l’euro, che da 1,1480 prima della BCE è salito di due punti e lo troviamo questa mattina a 1,1680.  Per trovare livelli simili dobbiamo tornare all’agosto 2015, quado l’euro ha fatto segnare un massimo a 1,1720 (grafico in basso).

Rimaniamo dell’idea che i mercati stiano esagerando nell’aggiustarsi a un cambiamento di politica monetaria che avverrà forse tra un anno, mentre la Federal Reserve già da ottobre inizierà a ridurre l’ammontare di titoli in portafoglio non reinvestendo integralmente i titoli in scadenza.  La divergenza tra le due politiche monetarie si accentuerà quindi nei prossimi mesi, e il rialzo del 10% da inizio anno dell’euro appare poco giustificato.

Da notare invece come i rendimenti europei abbiano reagito in direzione opposta, con quello del decennale che scende questa mattina a 0,52% - 10 ticks sotto al massimo della scorsa settimana.  Il mercato obbligazionario quindi vede molto lontana nel tempo la riduzione degli acquisti di titoli, mentre il mercato dei cambi sembra attendersela per domani.

Oggi non avremo dati macro significativi se non l’inflazione canadese di giugno, e l’attenzione è puntata sulle trimestrali americane.

Le principali saranno quelle della General Electric, Schlumberger e Colgate Palmolive.  .  Per Colgate gli analisti si attendono 72 centesimi di utile per azione con un incremento intorno al 4% sullo stesso periodo del 2016 su un fatturato di 3,88 miliardi di dollari.

Schlumberger, una delle principali società attive nei servizi all’industria petrolifera, dovrebbe mostrare un incremento degli utili del 30% a 30 centesimi su un fatturato intorno a 7,2 miliardi di dollari.  Per General Electric invece gli analisti si attendono una flessione degli utili del 50% a 26 centesimi su un fatturato di 29,2 miliardi di dollari.

 

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