La Federal Reserve ha alzato i tassi di un quarto di punto portandoli all’1,25-1,50% di range e l’unica sorpresa è stata la non unanimità della decisione: due votanti su 9 del Fomc hanno votato contro, e questo spiega la reazione negativa del dollaro e dei rendimenti dei Treasurys a lungo termine: il rendimento del decennale scende questa mattina al 2,37% contro il 2,40% di ieri. Il dato di ieri dell'inflazione di novembre è stato un po' mpiù basso del previsto contribuendo alla ridiscesa dei rendimenti.
La banca centrale americana ha poi alzato la stima dell’inflazione per l’anno in corso all’1,7% e quella della crescita del PIL sia per il 2017 (al 2,5%) che per l’anno prossimo, dal 2,1% al 2,5%. Rimane invariato a tre il numero di rialzi di un quarto di punto per il 2018, ma gli investitori non sembrano credere alla banca centrale e il rendimenti del titolo a due anni è sceso leggermente all’1,80%, un livello troppo basso se veramente la Fed porterà i tassi a breve al 2,0% entro fine 2018.
Anche la banca centrale cinese ha alzato i tassi di 5 basis in una mossa più che altro simbolica volta a raffreddare il credito facile. In nottata è uscita la produzione industriale cinese di novembre in leggero rallentamentyo al 6,1% e le vendite al dettaglio a +10,2% da +10% di ottobre.
Il mercato azionario americano ha chiuso in leggero rialzo se guardiamo al Dow Jones e al nasdaq, mentre l’SP500 ha perso leggermente terreno finendo sui minimi della giornata dopo un rialzo in apertura che è stato sfruttato per vendere (grafico a destra). In ribasso i finanziari, con Bank of America che perde l’1,64% mentre i tecnologici hanno tenuto sui livelli del giorno precedente.
Dovrebbe essere finita la fase di rialzo di Wall Street e ci attendiamo ora una fase di correzione verso il minimo di metà novembre, che deve tenere per evitare una correzione più ampia e di medio termine.
Oggi avremo la riunione della BCE e quella della Bank of England, ma non sono attese novità, mentre alle 14:30 avremo il dato americano delle vendite al dettaglio di novembre e le previsioni sono per un aumento dello 0,3% dopo il +0,2% di ottobre.