Il mercato azionario americano ha chiuso in ribasso dello 0,3/0,4% nonostante un ottimo dato sulle vendite al dettaglio di novembre ben oltre le previsioni: viene citato come giustificazione il fatto che due senatori hanno chiesto delle modifiche alla legge di riforma fiscali complicando l’iter di approvazione, ma tecnicamente il mercato è vicino a un punto di massimo di medio termine e non dovrebbe sorprendere una correzione nelle prossime settimane.
Il primo obiettivo della discesa è il minimo di metà novembre, che per l’indice Russell 2000 è situato a 1454 (grafico a destra).
Ieri è stato il settore finanziario a guidare il ribasso e alcuni titoli come Caterpillar (-1,5%) e Verizon, mentre la Disney ha guadagnato il 2,8% e Amazon lo 0,87%.
I mercati asiatici hanno seguito il ribasso di Wall Street e Tokyo ha chiuso a -0,62%, Hong Kong a -1,0% e Shaghai a -0,8%.
In leggero ribasso il dollaro nonostante i dati macro positivi, il rialzo dei tassi di mercoledì e la Bce particolarmente accomodante, ma è probabile che nei prossimi giorni riprenda forza e l’euro torni sotto quota 1,1700.
In leggera discesa i rendimenti dei Treasurys decennali al 2,36%, ma sono mesi che sono bloccati intorno a quota 2,40% senza un trend preciso.
Oggi l’attenzione è puntata sul dato americano della produzione industriale di novembre, ma è il difficile cammino della riforma fiscale a dominare la scena.