13/07/2017

La visione di UBS WM sull'Italia

Situazione politica complessa

La scena politica italiana ha visto i principali quattro partiti fallire nella discussione sulla legge elettorale. Le discussioni sono rinviate alla fine dell’estate, con la conseguenza che non ci saranno elezioni fino al 2018.

Secondo gli ultimi sondaggi, nessuna delle possibili coalizioni sarebbe in grado di raggiungere la maggioranza e un governo di minoranza retto dall’alleanza PD-Forza Italia sarebbe molto fragile. Negli ultimi tre mesi, il Movimento 5 Stelle ha perso il 2% a causa anche dei problemi di gestione di Roma e Torino. Il PD non è stato in grado di intercettare questi elettori, mentre Forza Italia ha guadagnato consensi. Inoltre, è diminuita la retorica anti-euro delle forze contro la moneta unica e la possibilità di un referendum sull’euro non è una priorità immediata.

La gestione delle banche in crisi

La ricapitalizzazione della Banca del Monte dei Paschi di Siena ha portato sollievo nel sistema bancario italiano. Lo Stato manterrà una partecipazione del 70%, con un esborso di €3.9 miliardi per l’aumento di capitale e €1.5 miliardi per rimborsare gli obbligazionisti subordinati al dettaglio.

Un’ulteriore operazione positiva è stata quella che ha interessato Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, acquistate da Intesa Sanpaolo per €1 con l’intervento del Governo di €4.8 miliardi a garanzia degli effetti negativi dell’affare. Solo gli obbligazionisti subordinati istituzionali e gli azionisti verranno colpiti da perditie, mentre gli obbligazionisti subordinati retail verranno rimborsati.

Le operazioni di ristrutturazione del sistema bancario sono state ben accolte dai mercati e hanno tranquillizzato il sistema bancario. Sebbene il Ministro delle Finanze Carlo Padoan ha assicurato “che non ci sono ulteriori situazioni problematiche come quelle affrontate”, è possibile che banche più piccole necessitino supporto in futuro.

Titoli sovrani italiani

Il minore rischio sistemico nel sistema bancario e la grande mole di bond italiani acquistati dalla BCE a giugno (€9.3 miliardi) hanno favorito i titoli sovrani italiani. Lo spread è calato sia rispetto ai Bund tedeschi (-35bps a 175bps) che ai titoli di stato spagnoli (-13bps a 60bps). Tuttavia, il potenziale arresto del programma di acquisti della BCE a partire dal 2018, con annuncio a settembre, rende difficile che i titoli italiani riducano ulteriormente lo spread nei prossimo mesi.

Sarebbero necessarie ulteriori buone notizie per l’Italia e un prolungamento del Quantitative Easing della BCE per raggiungere l’obbiettivo di 150bps di spread sul BUND a 10anni. La volatilità dei bond italiani dovrebbe continuare ad essere piuttosto elevata, pertanto non risultano essere un investimento attraente.

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