15/11/2023

PIMCO: Inflazione USA, piccola sorpresa, grande reazione del mercato

L'inflazione statunitense si è raffreddata più del previsto con un rally dei mercati obbligazionari, ma è probabile che la Fed rimanga in una lunga pausa.

A cura di Tiffany Wilding, North American Economist e Allison Boxer, Economist di PIMCO

La pubblicazione dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) di ottobre ha probabilmente rafforzato la determinazione della Federal Reserve a fare una pausa mentre gli effetti della politica monetaria restrittiva continuano ad agire sull'economia. In effetti, l'inflazione core statunitense si è raffreddata più di quanto molti osservatori si aspettassero, aumentando solo dello 0,23% in ottobre. Non era molto al di sotto del consenso, ma questa gradita sorpresa ha innescato un significativo rally immediato nei mercati obbligazionari. È stata anche una buona notizia per i policymakers della Federal Reserve, che ora potrebbero essere più tranquilli riguardo alla pausa prolungata che hanno segnalato. 

I dati di ottobre sull'inflazione e sull'occupazione USA sono in linea con la nostra opinione secondo cui lo slancio della crescita e le pressioni inflazionistiche si stanno affievolendo. In questa economia "post-picco", cominciano ad apparire delle crepe nella resilienza degli Stati Uniti che ha sostenuto la crescita e messo sotto pressione i premi a termine per gran parte di quest'anno. Tuttavia, continuiamo a ritenere che un periodo di crescita inferiore al trend sia probabilmente necessario per riportare l'inflazione in modo sostenibile verso l'obiettivo del 2% fissato dalla Fed. Il rally del mercato obbligazionario dopo la pubblicazione dei dati CPI suggerisce che gli investitori sono sempre più consapevoli del cambiamento delle tendenze macro. 

Dettagli sul rapporto CPI di ottobre

Tra i principali fattori che hanno determinato un'inflazione più contenuta nel mese vi è la componente dei fitti figurativi (owners’ equivalent rent) - un indicatore di quanto i proprietari di casa potrebbero far pagare per l'affitto - che è sceso dopo una riaccelerazione a sorpresa a settembre, mentre l'inflazione degli affitti è rimasta stabile. I prezzi dei viaggi rimangono volatili e hanno sorpreso al ribasso in ottobre. I prezzi dei beni di base sono diminuiti, in parte a causa degli sconti al dettaglio in alcune categorie e dei prezzi più bassi delle auto nuove e usate. I prezzi dell'energia sono calati notevolmente, contribuendo a un dato piatto del CPI headline di ottobre.

Per contro, i servizi medici, compresa l'assicurazione sanitaria, hanno registrato un aumento dei prezzi in ottobre; anche i prezzi dei generi alimentari sono aumentati. 

L’indebolimento di inflazione e lavoro sostiene la Fed nel suo atteggiamento di attesa

Nell'ultima riunione di novembre, i funzionari della Fed hanno segnalato una pausa prolungata e sembrano aver alzato l’asticella per i futuri rialzi dei tassi in un contesto di politica monetaria restrittiva e di condizioni finanziarie più rigide. I dati sull'inflazione di ottobre, più il rialzo della disoccupazione, sono coerenti con il rallentamento dell'attività statunitense che i funzionari della Fed si aspettavano. 

La Fed rimane concentrata sulla stabilità dei prezzi. Sebbene il percorso verso una riduzione dell'inflazione statunitense sia probabilmente volatile, vediamo due motivi per cui i rischi di inflazione potrebbero essere più equilibrati nel medio termine. In primo luogo, l'inflazione dei beni potrebbe continuare a raffreddarsi, poiché la Cina esporta parte della sua deflazione negli Stati Uniti, i consumatori al dettaglio diventano sempre più sensibili ai prezzi e i prezzi delle auto continuano a scendere. In secondo luogo, nonostante un mercato delle case in vendita estremamente resiliente e in crescita, vediamo un certo potenziale di ribasso nei prossimi mesi nel mercato degli affitti - e sono proprio gli affitti a essere misurati nei rapporti sull'inflazione degli Stati Uniti. L'offerta di unità in affitto è aumentata in diverse regioni, il che potrebbe esercitare una pressione al ribasso sugli affitti nel 2024. 

Il rapporto CPI non ha dato solo buone notizie alla Fed. L'inflazione rimane vischiosa in aree chiave di particolare interesse per i responsabili di politica monetaria: I servizi di base (esclusi gli alloggi) sono aumentati del 4,9% su base annua negli ultimi tre mesi. La persistente vischiosità in queste aree sensibili ai salari ribadisce la nostra opinione che, nonostante i significativi progressi in materia di inflazione, il mercato del lavoro deve ancora raffreddarsi perché la Fed riesca a riportare l'inflazione al 2%. Prevediamo che la Fed sarà paziente e manterrà la politica a livelli restrittivi finché non sembrerà chiaro che l'inflazione è ben avviata verso l'obiettivo.

 Conclusione

L'attenuazione a sorpresa dell'inflazione statunitense e l'aumento della disoccupazione sono segnali che i mercati obbligazionari sembrano recepire: la resilienza economica degli Stati Uniti appare limitata e, in un contesto di crescita e inflazione post-picco, il reddito fisso offre un potenziale di rendimento interessante e di tenuta in caso di flessione.

 

 


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