24/01/2024

VanEck - Nuovi massimi spingono l’oro nel 2024

L’oro spot sale ai massimi storici nel 2023; i principali fattori alla base del rally dell’oro dello scorso anno dovrebbero continuare a sostenere l’oro nel 2024. 

Guarda chi ha raggiunto nuovi massimi storici… Alcuni partecipanti al mercato guardano ai prezzi di chiusura, altri preferiscono guardare ai prezzi intraday per un’azione di prezzo più dettagliata. Nel corso del 2023, i prezzi spot dell’oro hanno raggiunto nuovi massimi. All’inizio di dicembre, durante le ore di trading internazionali, l’oro ha toccato un nuovo massimo intraday a 2.135 $/oz. Il 27 dicembre l’oro ha raggiunto un nuovo massimo storico a 2.077 $/oz e ha chiuso il 2023 a 2.063 $/oz, con un aumento del 13,1%. Anche le azioni relative all’oro hanno chiuso l’anno in bellezza e hanno superato la performance dell’oro fisico negli ultimi due mesi dell’anno. Tuttavia, le azioni dell’oro devono ancora colmare completamente il divario di valutazione rispetto al metallo. Nel 2023, l’indice NYSE Arca Gold Miners (GDMNTR)1 e l’indice MVIS Global Juniors Gold Miners (MVGDXJTR)2 sono aumentati rispettivamente del 10,60% e dell’8,59%, rispetto al guadagno dell’oro del 13,10%.

 

Riepilogo dei principali fattori

I principali fattori che hanno spinto l’oro a raggiungere nuovi massimi storici sono stati:

 

  • Aumento del rischio finanziario globale – l’oro ha chiuso ai minimi annuali di 1.811 $/oz alla fine di febbraio, per poi rimbalzare e attestarsi sopra i 2.000 $/oz mentre i mercati cercavano di digerire le notizie e valutare gli effetti a catena del rapido crollo della Silicon Valley Bank e della Signature Bank nel corso di un fine settimana di marzo. L’oro ha trovato ulteriore sostegno quando i rischi si sono estesi all’Europa, con la grande banca Credit Suisse che ha avuto bisogno di un salvataggio.
  • Record di acquisti netti di oro da parte della banca centrale – La domanda di investimenti, misurata dalle disponibilità degli ETF in relazione all’oro fisico, ha continuato a diminuire nella seconda metà dell’anno. Tuttavia, ciò è stato compensato da forti acquisti da parte del settore ufficiale, con acquisti di oro da parte delle banche centrali di tutto il mondo potenzialmente destinati a battere i livelli record registrati per il 2022. Ciò ha mantenuto l’oro ben sostenuto al di sopra del livello di 1.900 $/oz per la maggior parte dell’anno, portando al prezzo medio annuo dell’oro più alto mai registrato nel 2023, pari a 1.943 $/oz.
  • Aumento del rischio geopolitico a livello globale – Tale rischio è aumentato per effetto, soprattutto, della guerra in corso in Ucraina e dei tragici sviluppi in Medio Oriente all’inizio di ottobre. Il 5 ottobre l’oro ha chiuso a 1.820 dollari/oz e ha dimostrato, ancora una volta, il suo ruolo storicamente dimostrato di bene rifugio, salendo sopra i 2.000 dollari/oz dopo gli attacchi di Hamas a Israele.
  • Politica della Federal reserve statunitense – cLa modifica in relazione alle aspettative sul percorso di politica monetaria della Federal Reserve statunitense (Fed) è stato uno dei principali fattori di spinta dei prezzi dell’oro nel 2023. Le proiezioni della Fed circa la riduzione dei tassi nel 2024, rese note al termine della riunione del Comitato federale del mercato aperto svoltasi il 13 dicembre, hanno portato i prezzi dell’oro a livelli record alla fine dell’anno.

 

L’oro sembra aver stabilito un forte supporto intorno al livello di 1.900-2.000 $/oz e al momento vediamo una reale opportunità di testare nuovi massimi storici quest’anno. I quattro fattori principali sopra evidenziati dovrebbero continuare a sostenere l’oro nel 2024. In particolare, quest’anno la crescente domanda di investimenti occidentali, dovuta all’aumento della necessità di copertura dei portafogli, potrebbe tornare a essere un fattore dominante e positivo per i prezzi dell’oro.

 

Rallentamento dei flussi in uscita dagli ETF detentori di oro

Fonte: World Gold Council. Dati aggiornati a dicembre 2023

 

 

Previsioni favorevoli per le aziende minerarie È importante che gli investitori prendano in considerazione non solo i lingotti d’oro, ma anche le azioni dell’oro come asset class. Riteniamo che i minatori d’oro siano in una posizione favorevole per beneficiare dei prezzi sostenuti e record dell’oro, in quanto gli investitori cercano un’esposizione diversificata e con leva finanziaria all’oro. I prezzi dell’oro continueranno chiaramente ad avere un impatto significativo sulla performance delle azioni aurifere, con un contesto di prezzi in crescita che offre l’opportunità alle azioni aurifere di sovraperformare il metallo. Una diminuzione del prezzo dell’oro porterebbe invece di solito a una debole performance del prezzo delle azioni delle aziende minerarie rispetto all’oro. Crediamo che le azioni delle aziende minerarie dell’oro siano al momento generalmente sottovalutate, in quanto scambiate a multipli bassi, sia storicamente per il settore, sia il relazione all’oro. Pensiamo che questa differenza nella valutazione offra ai titoli azionari dell’oro l’opportunità di ottenere performance superiori a quelle dell’oro anche in un contesto di prezzi laterali, soprattutto nel caso in cui l’andamento dei prezzi si sviluppi intorno al livello di 2.000 $/oz.

L’inflazione dei costi del settore si è in gran parte attenuata e i costi operativi sembrano essere contenuti, con costi all-in sustaining in media intorno ai 1.300 dollari/oz. Pur confermando la nostra previsione circa l’aumento dei prezzi dell’oro nel corso del 2024, desideriamo sottolineare che, al prezzo spot dell’oro di circa 2.040 $/oz, le aziende minerarie dell’oro, come gruppo, dovrebbero essere in grado di godere di un’espansione dei margini e di una maggiore generazione di flusso di cassa nel corso di quest’anno. Ci aspettiamo che le società aurifere abbiano la capacità di produrre solidi risultati operativi e finanziari in grado di resistere alla volatilità del prezzo dell’oro e di dimostrare di poter gestire in modo sostenibile attività redditizie durante i vari cicli. Riteniamo che la costante dimostrazione di questa resistenza ai mercati dovrebbe portare a una maggiore integrazione delle azioni dell’oro come asset class nell’universo di investimento più ampio e a una rivalutazione del settore minerario aurifero.

 

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