02/05/2023

Asset Allocation Maggio 2023

E’ proseguito anche in aprile il rialzo dei mercati azionari mentre gli obbligazionari sono rimasti abbastanza fermi, dibattuti tra la congiuntura globale in rallentamento e le curve dei rendimenti estremamente invertite che già scontano future riduzioni dei tassi.

Le trimestrali migliori delle attese del settore tecnologico USA hanno compensato i problemi delle banche regionali e i rialzi dei tassi a breve in Europa e negli Stati Uniti, ma lo spazio per ulteriori rialzi degli indici è ora modesto: ci attendiamo che l’SP500 riesca a raggiungere l’obiettivo dei 4300 punti, ma a tale livello è consigliabile ridurre al 30% l’esposizione sui mercati azionari, in quanto i rischi sarebbero maggiori dei benefici potenziali.

I MERCATI OBBLIGAZIONARI
I mese di aprile è stata puttosto tranquillo per i mercati obbligazionari, con il rendimento del Treasury decennale è che si mosso tra il 3,3% e il 3,6% finendo a 3,5% (grafico a destra). Quello del Bund decennale è rimasto intorno al 2,30% (grafico più in basso).
L'attesa discesa dell'inflazione in Europa e negli USA continua da essere più lenta del previsto e ieri quella dell'area Euro di aprile è uscita in leggero aumento al 7%.
Il mercato è dibattuto tra il rallentamento della congiuntura glbale e curve dei rendimenti estremamenti invesrtite che già guardano alla fase di riduzione dei tassi a breve, senza però avere al momento alcun sostegno dai dati.
Riteniamo quindi che che il miglior rapporto rischio/rendimento sia al momento offerto dalle scadenze due/tre anni: il Treasury a due anni offre un rendimento del 4% e il BTP a tre anni il 3,44%.
Le scadenze più lunghe appaiono meno interessanti ai livelli attuali a meno che non si avveri lo scenario di prossima riduzione dei tassi a breve scontato dal mercato.

MERCATI AZIONARI
Il rialzo dei mercati azionari di marzo è proseguito anche durante il mese successivo anche se con guadagni modesti e l'indice Stoxx50 europeo è tornato sui massimi degli ultimi anni (grafico a destra).
L'SP500 americano non è invece ancora riuscito a superare la barriera del 4200 punti e rimane lontano dai massimi del 2021 (grafico in basso) a causa soprattutto dei titoli tecnologici che non hano recuperato ancora le perdite dell'anno scorso.
Le trimestrali americane sono state però positive per questo comparto e titoli come Microsoft hanno guadagnato il 20% in due mesi.

Domani avremo quella della Apple, l'ultima dei principali titoli tecnologici.
Meno brillante il settore bancario, soprattutto americano, che deve ancora superare lo scoglio della fuga dei correntisti dalle banche regionali.

Le economie occidentali si sono praticamente fermate nel primo trimestre dell’anno, ma questo di per sé non è un fattore negativo per i mercati azionari, ed è probabile che nelle prossime settimane si assista a un ulteriore rialzo dei mercati, sia grazie alle trimestrali migliori delle attese, sia grazie alle aspettative che le banche centrali siano vicine alla fine della fase di rialzo dei tassi.

Ci attendiamo che l’SP500 riesca a raggiungere l’obiettivo dei 4300 punti, ma a tale livello è consigliabile ridurre al 30% l’esposizione sui mercati azionari, in quanto i rischi sarebbero a quel punto maggiori dei benefici potenziali.

Dopo 14 di anni di rialzi i mercati azionari sono vicini al termine della fase positiva, e l’investitore con un’ottica di lungo termine dovrebbe iniziare a ridurre il rischio del portafoglio.

Probabilmente il fattore scatenante l’inversione dei mercati sarà la crisi del debito, visto che il veloce rialzo dei tassi degli ultimi mesi ha colto i mercati obbligazionari in una fase di esplosione del debito sovrano e societario.

Al momento i casi di insolvenza si sono visti solo nel comparto delle banche regionali americane, ma potrebbe essere solo l’inizio di una fase di riduzione della leva finanziaria con un impatto negativo di lungo per i mercati azionari.

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