14/09/2023

Reazione modesta dei mercati all'inflazione USA di agosto

Il tanto atteso dato dell’inflazione USA di agosto non ha portato grandi scostamenti dalle previsioni con l’indice Core che ha mostrato un aumento tendenziale del 4,3% in discesa dal 4,7% di luglio, mentre l’indice globale è uscito un po’ più alto del previsto a +3,7% a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia. Wall Street si è mossa intorno alla parità per l’intera giornata per poi chiudere a +0,12% se guardiamo all’indice SP500 (grafico in basso). 

Il DowJones ha chiuso invece in ribasso mentre il Nasdaq ha guadagnato qualcosa di più grazie al +2,56% di Amazon, al +1,43% di Tesla e al +1,37% di NVIDIA. Da notare il –1,19% della Apple nonostante sembri che il governo cinese abbia smentito il divieto ai dipendenti pubblici di utilizzare cellulari stranieri. 

In ribasso i petroliferi Chevron ed Exxon Mobil nonostante il petrolio WTI abbia chiuso la giornata a 88,90 dollari al barile e il Brent a 92,20. Deboli anche i bancari con Wells Fargo che ha perso lo 0,71%. 

Il mercato dei Treasurys ha chiuso in rialzo dopo una reazione immediata negativa al dato dell’inflazione e il rendimento del Treasury decennale è finito a 4,25%: sembra che gli i mercati stiano scontando la fine della fase restrittiva delle banche centrali nonostante il dato odierno si possa interpretare in entrambi i sensi: il fatto che il petrolio sia ripartito al rialzo non è incoraggiante per l’andamento del tasso globale dei prezzi e limita il potenziale di discesa dell’indice Core. 

Nessuna reazione del mercato dei cambi con il dollaro che ha chiuso a 1,0730 contro l’Euro e 147,50 contro lo Yen, il leggero rafforzamento nei confronti di entrambe le valute. 

L’attenzione degli investitori è oggi puntata sulla decisione della BCE sui tassi di interesse, che dovrebbero rimanere invariati, e quindi nel pomeriggio sul dato americano dei prezzi alla produzione di agosto, previsti a +0,4% sul mese precedente, e sulle vendite al dettaglio di agosto, oltre al dato di ogni giovedì le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. 

 

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