Ieri abbiamo assistito a una massiccia rotazione settoriale a Wall Street con l’indice dei titoli del settore dei semiconduttori che ha perso quasi mezzo trilione di dollari sui timori che l’amministrazione Biden limiti le esportazioni alla Cina: NVDIA ha perso il 6,62%, ma l’olandese ASML che fa parte dell’indice ha perso il 13%.
L’SP500 che ha chiuso ieri a 5588 punti perdendo l’1,39% (grafico in basso) e il Russell 2000 ha perso un punto percentuale dopo cinque giornate di ampi rialzi, mentre il DowJones ha chiuso in territorio positivo grazie a United Health che ha guadagnato il 4,45% dopo la trimestrale, al +1,52% di Morgan Stanley e al +2,19% di Chevron.
Anche gli indici europei hanno mostrato una notevole divergenza con Milano invariata e lo Stoxx50 in ribasso dell’1,12%. Le Borse asiatiche oggi sono cedenti con Tokyo che ha perso il 2,51%, Seul lo 0,68% mentre Hong Kong ha guadagnato lo 0,70%. Positivi i futures sugli indici americani.
Hanno corretto leggermente gli obbligazionari: il rendimento del BTP decennale oggi apre a 3,71%, quello del Bund a 2,42% e quello del Treasury decennale al 4,17%.
Sul mercato dei cambi l’Euro è in rialzo a 1,0930 mentre il dollaro/yen tratta a 156,10. Positive le commodities con il petrolio WTI a 83,60 dollari al barile e l’oro spot a 2474 dollari l’oncia.
Oggi l’attenzione è puntata sulla riunione della BCE che dovrebbe lasciare invariati i tassi, mentre procede la stagione delle trimestrali con quelle di Novartis, Netflix e Taiwan Semiconductor.